mercoledì 12 settembre 2012

TERZA LEZIONE DI SCENEGGIATURA

Per uno spettatore che significa assistere ad una storia cinematografica?
Che gli resta impresso dopo la visione di un film?

Il codice segreto di un racconto è il percorso evolutivo del personaggio.

Ogni film racchiude l’idea che l’essere umano possa migliorare o peggiorare. Il protagonista acquisisce una maggiore completezza di sé oppure non riesce a liberarsi della sua negatività alla fine della storia. Secondo Vincenzo Cerami <<la struttura narrativa profonda di gran parte delle storie inventate vede contrapposte due persone che si contendono un bene prezioso: il superamento di una frustrazione.>> Lo spettatore vuole sapere se le azioni che compie il suo eroe nel corso del film lo porteranno alla felicità o alla disperazione, all’insuccesso o alla piena realizzazione. E’ quello che potrebbe capitare a chiunque di noi. Cresceremo o resteremo ancorati alle nostre pessime abitudini? L’identità dell’eroe si evolverà oppure tornerà indietro? E’ questa la domanda forte che si pone uno spettatore cinematografico che si immedesima nel protagonista, perché dalla visione in sala trarrà una carica emozionale di altissimo livello e forse anche un insegnamento utile per la sua vita pratica.
Gli esperti di morfologie narrative ci insegnano che una favola cinematografica investe in forma simbolica diversi aspetti della vita. Si occupa delle norme di convivenza sociale e politica, dei valori culturali e delle credenze che governano le relazioni. Parla delle pressioni interiori che la crescita comporta e della vita psicologica che può giungere a maturazione oppure auto-distruggersi. Indica i vantaggi etici di un determinato comportamento, illustrando quanto appare giusto all’interno del mondo narrativo rappresentato oppure mostrando quanto sembra sbagliato e per quale motivo non si è prodotto alcun cambiamento morale.

Il punto focale di una storia è il finale, che coincide con una presa di coscienza dell’eroe. La conclusione del film può essere buona o cattiva, condurre verso la positività o la negatività. Nel primo caso avremo un percorso di salvazione; nel secondo di dannazione. Salvarsi significa avvertire la propria condizione come disperante e quindi fare in modo di mutarla. Dannazione vuol dire restare schiacciati dai conflitti e dal proprio dolore interiore.

 
Ottenere la redenzione del protagonista
Una storia di redenzione convince lo spettatore che, come l’eroe, può avere tanti difetti, può sentirsi emarginato e abbandonato, essere manchevole, ma nel corso della vita otterrà aiuto quando ne avrà bisogno e se lotterà sarà in grado di stringere relazioni compensatrici col mondo che lo circonda. Il passaggio dalla schiavitù alla libertà non è indolore. La paura, la sofferenza psichica e fisica, sono vissuti dal protagonista come ingredienti di trasformazione positiva. Liberarsi dai vincoli del passato significa giungere ad una vita più soddisfacente.
L’eroe si redime e matura
In partenza il protagonista può essere “schiavo” di una istituzione, come nei film carcerari, oppure di una sudditanza psicologica. Gli eroi di La promesse, Lo spaccone, Lord Jim, Drugstore cowboy, Schegge di paura, Schindler’s list, Gente comune passano dal male al bene rinnegando un’identità malata e con pesanti limiti, facendo i conti con il passato, superando una tara o una figura oppressiva.
Thriller come Il passato è una terra straniera, Corda tesa, Il silenzio degli innocenti, Betrayed, Point break spingono l’eroe a confrontarsi con la propria parte oscura.
Le commedie sentimentali come Susanna, Vacanze romane, Lo sport preferito dall’uomo liberano il protagonista da un coniuge sbagliato, dall’etichetta, dall’inettitudine.
I personaggi di Notte prima degli esami, Stand by me, Riscky Business, American Pie, Le nozze di Muriel, Big, I mastini del Dallas, Nuovo cinema paradiso maturano e diventano adulti in moderne storie di crescita.
In Harold e Maude, Tender Mercies, Luci d’inverno, Il matrimonio del mio migliore amico i protagonisti modificano la loro visione ingenua e sfiduciata in una filosofia di vita saggia ed ottimistica.
Anche la capacità di realizzare i propri sogni (Fitzcarraldo, Momenti di gloria, La ricerca della felicità) viene messa alla prova dall’esistenza.
Il messaggio di questi film è che chiunque può uscire da uno stato di sottomissione ed è in grado di sviluppare una personalità indipendente. La liberazione da una difficoltà e da una qualsiasi costrizione (fisica, morale o psicologica) è un’esperienza archetipica ed universale. La storia vede sempre l’eroe abbandonare una vecchia personalità per abbracciarne una nuova.
In Qualcosa è cambiato uno scrittore misantropo umilia gli altri a causa del suo pessimo carattere. Attraverso l’amicizia e l’amore, l’uomo muta la propria visione del mondo e si distacca dalla sua patologia. Alla fine si sente come rinato all’esistenza. Il significato profondo di questa storia è che dobbiamo rinunciare agli atteggiamenti infantili ed assumerne altri, più maturi, se vogliamo stabilire un rapporto intimo con una persona. Ciò che prima il protagonista avvertiva come ripugnante, alla fine della storia lo percepisce in modo completamente diverso.
L’eroe inizia la sua ascesa partendo dal basso 
Film come Mission, Harry ti presento Sally, Seduzione pericolosa, Il laureato o Carrie – lo sguardo di Satana presentano una prima svolta narrativa che produce un tentennamento che fa vacillare il protagonista. Il  traviamento perdura fino a circa metà della storia, fino a quando cioè il protagonista ne diventa consapevole, capisce cosa gli manca per liberarsi dalla sua schiavitù ed inizia un duro percorso verso la realizzazione della personalità. In questi casi si dice che la redenzione arriva presto, l’eroe recupera il proprio livello etico e gran parte del suo cammino diventa tenere fede ad una direzione difficile da mantenere. 
In Ufficiale e gentiluomo Richard Gere è immaturo e infrange le regole dell’accademia, anche se desidera diventare un marine lui non ha principi etici. Quando il sergente lo punisce, Gere si sottopone alle flessioni che gli sono imposte e supplica il superiore di non espellerlo dalla scuola, perché non avrebbe altro posto dove andare. Da allora comincia a rigare dritto ed impara la lezione, dimostrando di avere stoffa e carattere.     
In Rocky un pugile deluso ed insoddisfatto si avvia ad una lenta china in una palestra di periferia. Sul soffitto del ring è rappresentato il Cristo Redentore, a designare metaforicamente il tema della storia. Ben presto il pugile comprende di essere un perdente ma ha l’opportunità di sfidare il campione del mondo Apollo Creed e di rivalersi. Tutta la seconda parte del racconto si concentra sulla preparazione alla sfida e sulla grande aspettativa suscitata dall’incontro.  
In Balla coi lupi un ufficiale in crisi di valori recupera la stima personale e nella sperduta terra di frontiera scopre che i bianchi civilizzatori sono loro i carnefici. Per il resto del film gli sforzi di Costner sono concentrati nel farsi accettare dalla comunità degli indiani e nel preservarli dalle minacce esercitate dall’esercito americano.  
L’eroe raschia il fondo del barile prima di rialzarsi
Film come L’allievo, Profumo di donna, Camminando sull’acqua, Quattro minuti e Il Club degli imperatori mostrano la redenzione in un tempo successivo, quasi in extremis, ed ottengono un effetto emotivo amplificato nella conclusione della storia. In questi casi la caduta morale sembra irreversibile, sotto la spinta di potenti forze oppositrici. L’eroe subisce un totale collasso, sta per scivolare in un profondo baratro ma proprio quando sta per rischiare tutto si rialza e raggiunge la libertà in un colpo solo.
In Una vita difficile un giornalista di sinistra, Alberto Sordi, lavora in una piccola redazione e si batte contro i nuovi ricchi, ma su pressione della moglie, si adatta a fare il lacchè di un imprenditore arrogante e subisce ogni tipo di umiliazione. Nella festa finale, in una villa piena di gente importante, trova il coraggio di schiaffeggiare il suo datore di lavoro scaraventandolo in piscina.
In Lezioni di piano la protagonista è una donna con problemi di comunicazione con gli altri. Vedova con una figlia a carico, è da molti anni muta e per convenienza sposa uno sconosciuto. Si trasferisce col marito in un’isola sperduta in Nuova Zelanda. Non le è concesso di suonare il piano, sua unica consolazione. Ma con l’aiuto del socio del marito, Harvey Keitel, il suo desiderio viene esaudito. La donna va a suonare il pianoforte nella casa di Keitel e comincia una relazione con lui. Quando il marito scopre di essere tradito, scaccia la moglie. La donna, disperata, lega il piede al pianoforte e si getta in fondo al mare, ma mentre viene trascinata capisce di amare la vita e si libera del legaccio risalendo a galla. Solo dopo il tentativo di suicidio supera le proprie inibizioni e “rinasce” all’amore.
 
Dannare l’eroe per sempre
L’eroe è condannato alla dannazione se non impara ciò che prima ignorava di sé. Alla fine del suo percorso manca di acquisire una personalità integra ed eticamente corretta. Il salvataggio di qualcuno già dannato non riesce. A nulla vale il tentativo del protagonista di strapparlo al suo destino (Mean Streets, Amori e amicizie, American History X, Platoon, The reader). Talvolta non si può tornare indietro da quello che si è ed il cambiamento è impossibile, come in Colors, Il cattivo tenente, La visita, Io sono la legge e Quei bravi ragazzi. In questo genere di storie non si verifica nel finale una rinascita che garantisce uno stato mentale superiore. L’eroe per i suoi ripetuti errori provoca accadimenti che lo scaraventano al più basso livello dell’esistenza.
Anche un lungo calvario nel tempo presente non garantisce affatto a chi ha sbagliato in passato di riparare, come in Carlito’s way, Le catene della colpa, Leon, Stato di grazia.
Passare dalla schiavitù alla morte
Il percorso che va dalla schiavitù alla morte mostra un protagonista oppresso e senza speranze fin dall’inizio del film e che sprofonda verso esperienze negative che culminano in una inevitabile morte. Nei gangster movie la deriva morale dell’eroe lo porta ad un comportamento sempre più eccessivo e ad ingigantire le sue folli aspirazioni, in un crescendo di violenza inarrestabile. La coppia di rapinatori irridenti ed anarchici di Gangster Story pagano con la vita la loro trasgressione, così come il boss di Scarface è destinato ad essere schiacciato dalle sue stesse ambizioni.
Alcuni noir come Chinatown, Il braccio violento della legge, Terzo grado ci dicono che il riscatto del detective è un vana chimera in un contesto metropolitano violento e allucinato ed il desiderio di giustizia resta sempre frustrato.
Ci sono molti capisaldi del cinema di genere, come Signore e signori, Divorzio all’italiana, Macbeth, Il conformista, Toro scatenato, Le relazioni pericolose, Il padrino, Il sorpasso, Quel che resta del giorno, Wall Street, Un bacio prima di morire, Gli spietati, in cui sotto la pressione degli eventi gli eroi rivelano la loro vera natura e finiscono per morire o per cadere in balia delle loro brame, illusioni e traumi.
Ne La donna che visse due volte il detective innamorato di una donna misteriosa la vede salire in cima ad un campanile, potrebbe salvarla ma si assume la colpa terribile di non fare nulla perché la donna si getta nel vuoto.
In questo filone pessimista non c’è mai speranza che la situazione migliori. 
Il sacrificio estremo
Nei percorsi dalla schiavitù alla morte c’è l’eventualità che la redenzione arrivi, ma che giunga troppo tardi, come in Tra le nuvole, Lettera ad una sconosciuta e Angeli dalla faccia sporca. L’eroe cade, risale ed arriva a comprendere il suo sbaglio, ma ormai tutto è già perduto ed irrecuperabile. A nulla valgono le azioni disperate per ritrovare la retta via. L’eroe si comporta in modo privo di etica per tutto il film e ritrova per un attimo l’orgoglio e la dignità smarriti.
<<I personaggi narrativamente più affascinanti sono proprio quelli che vivono in modo via via sempre più conflittuale il proprio rapporto con l’ethos ufficiale, assumendo nei suoi confronti una posizione profondamente critica se non apertamente polemica, pronti a sfidarne i rappresentanti pur di rimanere fedeli alla voce della propria coscienza. La posta in gioco in questo tipo di conflitti si rivela spesso molto alta: quasi sempre si vince o si perde. E la sconfitta significa la morte sociale, cioè la perdita del proprio status all’interno della comunità, se non addirittura la morte fisica.>>[1]  
In Insomnia Al Pacino è un detective di Los Angeles coinvolto in un’inchiesta disciplinare per i suoi metodi poco ortodossi. Inviato in Alaska per risolvere l’omicidio di una liceale del posto, uccide accidentalmente il collega durante un inseguimento, addossa la colpa all’assassino della ragazza, Williams, e fabbrica false prove per scagionarsi. Ricattato dallo stesso criminale, viene divorato dai sensi di colpa e dall’insonnia causatagli dal sole che non tramonta mai nell’estate artica. Potrebbe scendere a patti con l’assassino, ma la coscienza non glielo permette. Decide di togliere di mezzo il pericoloso criminale ma muore nel confronto finale.
Ne La grande guerra i due soldati pavidi e imbranati non svelano una informazione al nemico pur sapendo che verranno fucilati, ma il loro eroismo è stato preceduto da tutta una serie di viltà che li rendevano inadatti alla guerra.    
Ne Il mucchio selvaggio pistoleri mercenari privi di scrupoli rubano le armi all’esercito statunitense e le rivendono ad un generale guerrigliero, Mapache. Questi scopre che un componente della banda ha rubato una cassa e lo punisce trascinando il suo corpo con l’automobile. I banditi assistono impotenti alla tortura. Per distrarsi, quella sera fanno una visita ad un bordello. La mattina dopo, il capobanda si riveste pensoso e si rivolge ai suoi uomini. «Andiamo.», dice loro. La tensione si scioglie ed i pistoleri cominciano ad armarsi. Decidono così di vendicare il loro amico. Lo scontro con duecento soldati naturalmente sarà impari ed i banditi saranno crivellati di colpi, ma almeno l’ultima scintilla di lealtà è traboccata dai loro animi di losers.
Il sacrificio finale può verificarsi fuori tempo massimo anche se il protagonista ha accumulato errori prima che la storia cominci e, poi, si è dato da fare per riparare. Una serie di atti positivi non bastano a sollevarlo dalla colpa di aver vissuto sempre male. La morte segna la sua espiazione, ma anche, per paradosso, una sua vittoria.
In Gran Torino Eastwood è un vecchio scontroso ed irascibile, un reduce di guerra che odia gli asiatici, non ha rapporti con i figli ed ama solo la sua vecchia coupè. Il bisbetico Eastwood finisce per affezionarsi al vicino di casa, l’asiatico Thao, superando ogni distanza. Una gang di teppisti disapprova il molle Thao e prende di mira la sua famiglia, arrivando a violentare la sorella di Thao. Eastwood fatica a contenere l’ansia di vendetta di Thao, divenuto il suo nuovo amico. Capisce che i delinquenti non si arrenderanno. Chiude Thao in cantina per impedirgli di sfidarli e si reca dai teppisti. Si rivolge ai criminali, tutti bene armati, provocandoli, e quando infila la mano sotto la giacca, questi sparano. In tasca Eastwood ha solo un accendino. Gli assassini hanno ucciso un uomo inerme e sono arrestati. Eastwood è andato incontro alla sua morte per garantire un futuro sereno alla famiglia di Thao.
 
Passare dalla libertà alla schiavitù
Il percorso che va dalla libertà alla schiavitù prevede un protagonista buono e una premessa narrativa fondata su un equilibrio che viene improvvisamente alterato. Gli eventi rendono il protagonista schiavo delle sue passioni ed anche quando gli viene offerta la possibilità di opporsi alla negatività non coglie l’occasione e soccombe al suo destino. Gli eroi di Rapacità, Il tesoro della Sierra Madre, Mephisto, Un giorno di ordinaria follia, si ritrovano a lottare contro un improvviso declino, cadono preda della loro stessa cupidigia, diventano malvagi e per questo vengono puniti.
In parecchi film dell’orrore (L’inquilino del terzo piano, Shining, Un lupo mannaro americano a Londra) le forze del male sconfiggono l’eroe o producono danni irrimediabili.
Nelle storie d’amore che finiscono tragicamente, come Love story, i due amanti non riescono a coronare i loro sogni.
Diverso il caso in cui l’eroe resti profondamente disilluso e modifichi la sua visione della vita, come in Mrs Parker e il circolo vizioso, Fuoco fatuo, Il grande Gatsby, dal positivo al negativo.
Il detective di Se7en, Bersaglio di notte, Basic istint, La conversazione e Vivere e morire a Los Angeles termina la sua corsa schiacciato dalla sua ansia di sapere oppure ribaltando il suo carattere positivo. In tutti questi casi la trasformazione del protagonista consiste in una progressiva riduzione in schiavitù e l’eroe cade in una spirale da cui non riesce ad uscire. I conflitti che attraversa lo portano al traviamento o alla sconfitta.
In Brivido caldo un avvocato è messo in trappola dalla sua amante; in Burton Fink uno sceneggiatore di Hollywood inizia a soffrire di un blocco della scrittura e di allucinazioni; in Unfaithful. L’amore infedele la moglie di un professore universitario è coinvolta in una relazione adulterina e mette a repentaglio il matrimonio; in La notte brava del soldato Jonathan un caporale nordista, ferito ad una gamba durante la guerra di Secessione, finisce in un collegio femminile e, illudendosi di fare il gallo nel pollaio, ispira gelosie fatali.



[1] Pinardi, De Angelis, Op. cit., p. 67

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