lunedì 9 dicembre 2013

Come registrare la propria opera e tutelarla. I SISTEMI ANTI-PLAGIO

Come posso dimostrare di essere l’autore di una sceneggiatura o di un romanzo? Come posso attestare la paternità di un’opera originale ed evitare che qualcuno la copi? 
Molti scrittori di film e di romanzi si pongono questa domanda e cercano di difendere il frutto delle loro fatiche con qualche stratagemma, mettendosi al riparo da eventuali plagi. Non basta certo scrivere su un foglio “tutti i diritti sono riservati all’autore” per impedire una vile scopiazzatura del proprio lavoro. Cautelarsi sul copyright garantisce lo scrittore da brutte sorprese e gli permette di far girare liberamente l’opera senza doversi preoccupare che un giorno una propria idea possa essere soffiata. 
Quali sono i sistemi migliori per la tutela dei propri diritti? Siae, Sresa, Wga o Copy-zero?

Che dopo tante fatiche una sceneggiatura o un romanzo vengano copiati di sana pianta è l’incubo ricorrente di molti autori.
C’è da dire che l’editoria è ridotta allo stremo e il mercato dell’audiovisivo è così depresso che in Italia appare difficile anche solo immaginare una rincorsa alle idee migliori. Non sono le idee che mancano, ma latitano l’imprenditoria, il tessuto industriale, un circuito economico sano, investitori, produttori ed editori che facciano il loro mestiere, una adeguata valorizzazione dello script e risorse adeguate per lavorare ad uno sviluppo di storie di valore universale.
Veniamo però al punto: come faccio a evitare che qualcuno cloni il mio prototipo di copione o romanzo, la cui originalità voglio difendere con tutto me stesso?  

Siccome siamo in un paese di furbetti, dobbiamo correre ai ripari in caso di una contesa giudiziaria e bisognerà dimostrare non solo di essere gli autori di un’opera ma anche di averla creata in una data precisa, antecedente a chi potrebbe aver rubato la nostra opera e dichiarata propria. In sede di controversia verrà riconosciuto come autore dell’opera chi dimostrerà che la data di creazione della propria opera è anteriore a quella di un altro autore che si è appropriato in maniera indebita di essa.
Per ottenere un documento formale che comprovi la paternità dei diritti d’autore e la creazione di un’opera in una data X, ci sono diversi sistemi. Costosi e non. Affidabili o un po’ fragili.


Puoi depositare il testo presso il Servizio Beni Culturali - Diritto d'autore e vigilanza sulla SIAE:
Il servizio del Ministero dei Beni Culturali ha competenze in materia di diritto d’autore e di disciplina della proprietà letteraria e svolge attività di vigilanza sulla Società Italiana Autori ed Editori (S.I.A.E.) provvede agli adempimenti di legge relativi all’obbligo del deposito ed alla registrazione delle opere stesse. 
Pertanto ci si può recare presso la BIBLIOTECA NAZIONALE CENTRALE, Viale Castro Pretorio, 105 - ROMA, PIANO SECONDO, STANZA N.212 (ore 9:00 – 13:15 e 14:00 – 15:30) con soggetto, sceneggiatura, racconto o romanzo e provvisti di due marche da bollo. L'impiegato addetto provvederà regolarmente al deposito.  
Potete anche procedere per posta e inoltrare direttamente l'opera a: 
Ministero per i beni e le attività culturali - DIREZIONE GENERALE PER LE BIBLIOTECHE, GLI ISTITUTI CULTURALI E IL DIRITTO D’AUTORE - SERVIZIO III  / ARCHIVIO
Via dei Laterani 28 Palazzina E (ultima a destra) - 00184 ROMA

Per qualsiasi info: 06 77250984 oppure 06 448699/1   
dirittoautore@beniculturali.it
deposito.dirittoautore@beniculturali.it

Puoi registrare l’opera presso la Società Raccolta e Salvaguardia Arte:
La SRESA (Società Raccolta e Salvaguardia Arte) rappresenta una valida alternativa ai tradizionali sistemi di certificazione delle opere dell’ingegno artistico, in particolare per musica, testi e fotografia, perché ti permette di depositare qualsiasi opera dell’ingegno e certifica la data di deposito.
Grazie ad un brevetto esclusivo depositato, ideato da un gruppo di professionisti emiliani, SRESA unisce oltre alla tutela uno strumento di promozione offrendo allo stesso tempo un’area personale dove l’Artista può promuovere se stesso e la propria Arte utilizzando Internet.

L’Artista che ha necessità di tutelare un’Opera deve semplicemente inviarla a SRESA scegliendo tra il canale online e il tradizionale canale postale; tutte le informazioni e i contratti vengono inviati all’Artista via e-mail, facilitando e velocizzando il disbrigo della pratica. A questo punto l’Opera depositata è protetta a norma di legge dal DPR 513/97 e dal DPCM 8 febbraio 1999 ed a richiesta sarà possibile usufruire del marchio "Certified by".
L’opera può essere spedita anche tramite e-mail ed il costo ammonta a 50 euro all’anno (pari al canone dello spazio web della Sresa Bank) a cui sono da aggiungere 7 euro a deposito.
Se non si vuole usufruire dello spazio on line e della banca dati in rete, ma solo della tradizionale certificazione su carta, i costi sono di 7 euro.

Puoi registrare l’opera presso la Writers Guild of America
L’opera può essere spedita via web in un documento formato ASCII text, PDF (Adobe Acrobat), Microsoft Word, Final Draft, non superiore ai 10 Mb e non zippato. Al posto del SSN (Social Security Number), che si usa negli Stati Uniti, è preferibile inserire il numero della patente (Driver Licence) o il codice fiscale (Other) dell’autore dell’opera.
La WGA, potentissima associazione sindacale degli sceneggiatori americani, accetta con piacere le registrazioni anche al di fuori dagli USA.
Il servizio costa 20 dollari, da corrispondere ogni 5 anni. Anche qui, come per la SIAE, la registrazione è rinnovabile.
Metodo efficace al pari della registrazione in SIAE, è molto veloce, si può compiere in pochi minuti andando sul sito, uploadando la propria opera e pagando con la carta di credito direttamente.
Credo che anche la WGI, struttura omologa italiana, dovrebbe dotarsi di un servizio simile e assicurare la registrazione delle sceneggiature e la tutela dell’originalità delle opere. E forse in futuro gli autori italiani potranno registrare le loro sceneggiature grazie alla WGI.  

Puoi utilizzare Copyzero o il servizio (gratuito) Copyzero on-line
Copyzero è un progetto promosso dal Movimento Costozero, un’associazione milanese no profit. Lo scopo è quello di tutelare il diritto d’autore con sistemi diversi.
- Si utilizza una smart card (da ritirare presso un Ente Certificatore), il relativo lettore (acquistabile presso un qualunque rivenditore di materiale informatico) e uno specifico software. 
La smart card rilascia un certificato digitale in grado di specificare i propri dati, l’identità del titolare della card e il periodo di validità del certificato. L’autore converte la propria opera in formato digitale, inserisce i dati di copyright, l’eventuale licenza e infine appone la firma elettronica e la marca temporale (disponibile al costo di 0,36 euro). A questo punto il titolare entra a far parte di un elenco pubblico di certificati consultabile online. In particolare la marca temporale permette di ottenere la prova della creazione di una determinata opera e quindi di poter stabilire un ordine cronologico con le altre e può essere fatta valere in giudizio fino a 20 anni dalla data della sua emissione.
-   - Copyzero online è un servizio comodissimo, immediato ed a costo... zero! L’opera in formato digitale viene compressa in un archivio protetto da password e inviata direttamente a copyzero.org, insieme a un modulo compilato e un documento di identificazione. Una volta ottenuta la marca temporale, l’autore potrà scaricarla dalla rete. Si ottiene così una prova legale dell’esistenza di un’opera ad una data certa. Il servizio è gratuito ma riservato ai sostenitori dell’associazione che abbiano effettuato nell'anno corrente una donazione alla tesoreria non inferiore a 5,00 euro.

Puoi inviare a te stesso un plico sigillato (contenente l’opera) per mezzo di una raccomandata con ricevuta di ritorno:
Poiché il timbro postale viene accettato dalla legge come attestazione di una data certa, è possibile proteggere la propria opera auto-spedendosela in raccomandata R/R e custodirla sigillata in un cassetto. In caso di necessità, dovrebbe essere sufficiente andare da un giudice di pace con la busta intatta per dimostrare di aver scritto quell’opera prima di un’altra persona.
Questo metodo mostra una evidente crepa se troviamo un implacabile decifratore e applicatore della legge vigente. Va detto che il timbro in questione garantisce la data di creazione soltanto se apposto direttamente sull’opera. Quindi, a essere rigorosi, il foglio dell’opera dovrebbe recare il timbro dell’ufficio postale, e poi essere piegato in quattro parti e con i margini sigillati, in modo tale che contenuto e contenitore siano la stessa cosa e l’involucro faccia corpo unico con il materiale spedito. 

Puoi inviare una raccomandata al Presidente della Repubblica, il quale è obbligato a vidimare, annotare e protocollare tutto ciò che gli viene mandato:
La Presidenza della Repubblica, dopo aver aperto la corrispondenza, annoterà sul proprio registro la data di ricevimento del prodotto.
Questo rimedio fai-da-te non ha costi ma non è neppure sicurissimo.
Dato il peso della burocrazia italiana e la confusione che regna sovrana, persino nelle stanze del Presidente, potremmo avere la brutta sorpresa di scoprire che il protocollo della nostra opera è andato perso all’interno di sterminati archivi di documenti. Inoltre sarà difficile per il povero scrittore individuare il proprio documento tra i tanti pervenuti alla Presidenza.

Puoi pubblicare l’opera su un giornale, o certificare che sia stata rappresentata o letta in un luogo pubblico:
E’ uno dei tanti modi per dire “ehi, la mia opera esiste dalla data x”. Se si lascia una traccia certa della sua esistenza e del suo passaggio nella nostra vita, si potrà intentare più facilmente una querela di falso e una causa di plagio ad un eventuale scopiazzatore.
Potresti anche pubblicare il copione su una testata on line, purché sia dimostrabile la data della creazione e dell’uscita dell’opera.   


Puoi registrare l’opera presso la Siae:
L’organismo legalmente riconosciuto per l’attività di registrazione e deposito è la SIAE. Romanzi, canzoni, racconti, poesie, copioni, trame, soggetti, opere audiovisive, software, banche dati, opere grafiche e, in generale, esemplari di opere dell’ingegno possono essere depositate per 5 anni con una formula rinnovabile di 5 anni in 5.
Anche se non è necessario iscriversi alla SIAE, il deposito dell’opera ha un costo relativamente alto (Euro 110,00), vista la difficoltà che un autore incontra nel vendere un proprio copione.
Se invece sei iscritto alla SIAE e desideri registrare un format televisivo, l'operazione è gratuita e basta compilare un modulo e farsi apporre un timbro.  

Puoi depositarla presso un notaio.
Un altro metodo per l’attestazione di paternità di un’opera è l’atto notarile: è sufficiente recarsi presso lo studio per l’attestazione pubblica e affidare una copia dell’inedito ad un notaio che, dopo averne firmato tutte le pagine, conserverà la copia nel suo archivio. Il verbale così redatto costituisce atto pubblico, facente piena prova anche della data di consegna dell’opera.
Inutile dire che la pratica, seppure assai affidabile,  abbia un costo decisamente elevato. La parcella media di una simile operazione ammonta a 300-400 euro.

Terminata questa panoramica, è bene ricordare che Italia la legge 22 aprile 1941 n. 633 e la sua recente modifica (18 agosto 2000, n. 248), tutelano le opere dell’ingegno indipendentemente da qualsiasi deposito. Il diritto d’autore copre anche l’opera non pubblicata, in quanto è comunque un’opera artistica, anche se non produce reddito. La Cassazione ha sancito questo principio in una recente sentenza, in seguito a una pubblicazione che aveva copiato il contenuto da un’altra opera non pubblicata. Dopo un primo diniego del Tribunale, la Corte d’Appello ha ribaltato il verdetto ed ha accertato sia l’anteriorità dell’opera inedita rispetto a quella pubblicata e sia la conoscenza dell’opera inedita, sulla quale erano state apportate marginali modifiche. La sentenza ha riconosciuto che l’oggetto del diritto d’autore non è il diritto di sfruttare commercialmente l’opera, ma  è il “bene immateriale” in sé. Tuttavia, per avere la certezza di poter dimostrare la paternità di un’opera, è necessario fornire una prova certa di appartenenza (la cosiddetta “registrazione”), con uno degli espedienti che vi ho suggerito... 
...E con l'occasione ringrazio tutti quelli che mi hanno fornito preziosi consigli per queste pagine. 

Ok, adesso che sapete come “proteggere” il copyright, non lasciate che la vostra opera muffisca nel cassetto ma fatela circolare il più possibile.
Mi auguro per voi che l'opera alla fine sia letta e apprezzata da un produttore o da un editore. E... buona fortuna!  

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