1849. Edgar
Allan Poe viene ritrovato che vaga per le strade di Baltimora, con vestiti
inadeguati e in stato delirante. Poco dopo morirà in ospedale in preda alla
farneticazioni.
La
morte di Poe è uno dei grandi misteri della storia della letteratura. Ma ancora
più misteriosa resta la genesi del personaggio di Auguste Dupin, cavaliere
dall'ingegno fertile e pronto a risolvere le indagini più intricate, primo detective
del genere giallo e geniale precursore di Sherlock Holmes.
A cura
di L. Romussi
Se leggessimo tutti i libri o guardassimo
tutti i film gialli, potremmo certamente trovare migliaia di personaggi simili
o diversi tra loro, con cervelli, ragionamenti, modi di fare, atteggiamenti
propri, che nella storia giocano ruoli assai complessi. Chi interpreta il
cattivo, chi il detective intuitivo o chi semplicemente un povero e modesto
cittadino che, magari, si trova a essere testimone chiave in uno dei processi
più importanti dell’anno. Ognuno però è fondamentale per lo svolgimento del
racconto e, quindi, per la buon riuscita dell’opera. Forse ci siamo anche
affezionati ad alcuni di essi perché magari ci ricordavano un nostro amico o il
vicino di casa o persino noi stessi. In questo articolo vorrei mostrarvi alcuni
di loro. Non i miei preferiti, né tanto meno quelli che disprezzo di più, ma
semplicemente coloro che sono racchiusi nei libri o nei dvd della mia piccola
grande libreria.
Primo fra tutti è Auguste Dupin: ‘’la
creatura’’ di Edgar Allan Poe è francese, povero e triste ma ricco d’ ingegno,
pronto a risolvere i più intricati misteri.
Il personaggio di Poe può essere
considerato il geniale capostipite di una fitta schiera di investigatori,
giunta fino ai nostri giorni, si tratti di letteratura oppure di cinema o
televisione, tra cui ricordiamo i famosi Sherlock Holmes e Hercule Poirot.
Infatti, successivamente viene citato in diversi altri racconti, come nel primo
tomo in cui compare Sherlock Holmes, ‘’Uno studio in rosso’’, dove Watson
paragona quest'ultimo proprio al Dupin di Poe, oppure nel racconto di Jorge
Luis Borges "La morte e la bussola", in cui il protagonista, Erik
Loennrot, investigatore bibliofilo, si ritiene, in riferimento al proprio
metodo di indagine, un Auguste Dupin e, infine nel settimo libro della saga
"Una serie di sfortunati eventi" di Lemony Snicket, "Il vile
villaggio", dove il Conte Olaf, l'antagonista del racconto, si traveste da
"Detective Dupin".

Come già specificato il creatore di Auguste
Dupin è il grande Edgar Allan Poe. Nato a Boston il 19 gennaio 1809
dall'attrice Elizabeth Arnold e l'attore David Poe, Jr., dopo la morte dei
genitori, Edgar trascorre l'infanzia presso John Allan, un ricco mercante di
Richmond. Nel 1815 si trasferisce con gli Allan in Inghilterra e frequenta le
scuole fino al 1820. Da bambino rivela un'eccezionale memoria. La sua
inclinazione, a volte forse eccessiva, per le rime e le anafore, gli valse
presso i contemporanei l'appellativo di «jingle-man», coniato dal grande
filosofo e poeta Ralph Waldo Emerson. La sua esagerata passione per musica e
poesia forse è stata la causa di un violento squilibrio del sistema nervoso.
Nel 1821, a dodici anni, torna negli Stati Uniti d'America, dove compone le sue
prime poesie. Espulso nel 1825 dall'Accademia di Richmond, si invaghisce di
Elena Stannard, madre di un suo compagno di studi. Inconsolabile per la precoce
morte della signora Stannard, si reca solo, di notte, anche sotto la pioggia,
a piangere disperatamente sulla tomba di lei.
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Dark Tales, videogioco che ha come protagonista Dupin |
Per Poe l'anno 1826 è decisivo, perché
abbandona il padre, che non voleva rispondere dei debiti in cui era precipitato
durante la dissipata vita studentesca condotta all'Università della Virginia,
si trasferisce quindi a Boston e pubblica a proprie spese, il suo primo libro
di versi ‘’Tamerlano e altre poesie’’ (‘’Tamerlane and Other Poems’’) che
risentono dell'impronta byroniana e che gli conferiscono la prima fama. Nel
1836 sposa la cugina Virginia Clemm, allora tredicenne. Scrive successivamente
‘’I delitti della rue Morgue’’, considerato da molti il racconto capostipite
del genere poliziesco. In esso compare per la prima volta il personaggio di
Auguste Dupin. Il 3 ottobre 1849 lo scrittore viene ritrovato delirante nelle
strade di Baltimora, "in grande difficoltà, e... bisognoso di immediata
assistenza", secondo l'uomo che lo ha trovato, Joseph W. Walker. E’ portato
all'ospedale Washington College, dove muore domenica 7 ottobre 1849, alle
cinque del mattino. Poe non è rimasto mai sufficientemente lucido per spiegare
come si fosse trovato in tali gravi condizioni, né come mai indossasse vestiti
non propri. Si dice che Poe abbia ripetutamente invocato il nome
"Reynolds" durante la notte precedente la sua morte, benché non sia
chiaro a chi si riferisse.
Alcune fonti affermano che le ultime parole di Poe
sono state «Signore aiuta la mia povera anima.» Tutti i referti medici, compreso
il suo certificato di morte, sono andati perduti. I giornali dell'epoca
attribuirono la morte dello scrittore a una "congestione del
cervello" o "infiammazione cerebrale", eufemismi comuni per le
morti dovute a cause disdicevoli come l'alcolismo.
L'effettiva causa della
morte rimane comunque un mistero.
Concludo con una frase pronunciata
dall’ideato personaggio, Auguste Dupin, e di conseguenza dall’ideatore Edgar
Allan Poe: «Coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi
sogna soltanto di notte».
Ho scelto questo aforisma perché credo si
addica perfettamente, quasi inverosimilmente, a tutto ciò che vorrei comunicare
attraverso questa breve stesura. Uno dei personaggi più belli della storia del
giallo, uno di quelli che ci ha coinvolto di più, che ci ha fatto emozionare e
magari tremare le gambe nell’attesa di sapere se, anche quel caso che sembrava
impossibile da risolvere, potesse trovare una soluzione, ebbene quel memorabile
personaggio è stato creato sognando… Sì, perché solo sognando, si può giungere
a diretto contatto con la vetta più alta della fantasia.
Lucrezia
Romussi
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