Bologna
permettendo – Mattia Bernardo Bagnoli (Fazi, € 17,50)
Nei giorni del G8 un misterioso
serial killer va in giro per Bologna ad avvelenare i punkabbestia. Uno
specchiato commissario napoletano e un criminologo con qualche scheletro
nell’armadio si ritrovano ad indagare separatamente sui crimini.
Un giallo
coinvolgente, che rinfresca le regole del genere e nel finale riserva amare
sorprese.
Per chi
ama i romanzi di formazione, un viaggio senza ritorno nel cuore marcio del
Paese.
A Bari,
negli anni Ottanta, tre adolescenti che vogliono divertirsi ed emergere, si
muovono tra festini, droga e belle ragazze, e respirano il finto edonismo di un
ambiente corrotto e votato ad un nuovo benessere. Ma la crescita dei
protagonisti significa fare i conti con delusioni, compromessi e rinunce, con
le zone d’ombra del potere, con appalti truccati e loschi faccendieri.
Brancaleone. Il
romanzo – Age, Scarpelli e Monicelli (Gallucci, € 15)
Le imprese
della sgarrupata armata tornano sotto forma di romanzo e sono già un successo
editoriale. Partendo dall’abbondante materiale raccolto dagli autori per il
film, quando ancora la sceneggiatura era un lavoro di enorme scavo sui
personaggi e sulla storia, oggi possono rivivere sotto gli occhi dei lettori le
gesta dell’indimenticabile Brancaleone, il cavaliere protagonista di un
immaginifico Medioevo. Spaccone e codardo, realista e sognatore, l'eroe di
Norcia vorrebbe conquistare una signoria ma le sue paure sono più forti dei
suoi slanci. Una satira nerissima e quanto mai attuale.
L’altra
verità. Diario di una diversa – Alda Merini (Bur Rizzoli, €
8,40)
«Il giorno che ci apersero i
cancelli, che potemmo toccarle con le mani quelle rose stupende, oh, fu quello
il tempo in cui tutte le nostre inquietudini segrete disparvero.»
Un’esperienza
decennale in manicomio, una serie infinita di attimi grondanti di amore e
sofferenza, sotto forma di un diario e di lettere.
Opera
impedibile di un’autrice che «rasenta il macabro ed il putrido» ma seguita ad
esaltarsi per gli aspetti meravigliosi della vita.
I
cinquanta nomi del bianco – Franco Limardi (Marsilio, € 17,50)
Per chi
ama i noir e le strutture narrative solide, e non ha paura di restare con il
fiele in bocca.
Un
investigatore prossimo alla pensione ed un ex detenuto incrociano le loro
strade. Indagano parallelamente sulla scomparsa di una ragazza, la figlia di un
piccolo criminale. A ciascuno dei due manca qualche frammento di verità per
arrivare alla soluzione. Dalle loro inchieste affiorano pericolose connessioni
con il mondo del racket, prostituzione e malavita organizzata.
Nella
lingua degli eschimesi esistono cinquanta modi diversi per definire le
sfumature del bianco della neve, esattamente come nella storia di Limardi c’è
un numero elevato di sfumature anche per il Male.
Il giovane
Philby (Robert Littell, Fanucci, € 16)
Un saggio
che è più movimentato di un thriller e lascia intuire la nascita di un nuovo
genere. La vita da spia di Harold Philby (1912-1988), un inglese votato alla
causa marxista ed entrato nell'intelligence occidentale solo per smantellarne
il sistema. Doppiogiochista al servizio del KGB e talpa dei russi all’interno
delle strutture di Londra. Anzi no. Uno 007 intrepido che finge di lavorare per
l’Unione Sovietica ma non fa altro che disinformarli e depistarli. Le
interviste agli agenti e le rivelazioni degli amici di Philby non fanno altro
che gettare una luce diversa sul protagonista, cambiano la prospettiva e
aggiungono un tassello in più, in nome del relativismo dell’io narrante. La
ricostruzione a incastro potrebbe essere un film, alla Kitizen Kane, o
una cupa pièce teatrale. E ha il pregio di non annoiare mai.
Minchia di
re – Giacomo Pilati (Mursia, € 13)
A cavallo
tra Ottocento e Novecento, in un’isola siciliana una ragazza si trasforma in un
uomo per amore: indossa i pantaloni, fascia il seno, si fa correggere il
certificato di battesimo ed inizia una finzione che durerà tutta la vita con la
complicità silenziosa del paese. Una storia vera, avvenuta nell’isola di
Favignana, di un personaggio tanto controverso ed irriverente da diventare
leggendario. Un racconto che mescola toni intimi ad affresco storico. Un invito
alla libertà ed alla ribellione, ma soprattutto un inno inebriante ai
sentimenti.
Il canto
delle manere – Mauro Corona (Mondatori, € 15)
Un romanzo
epico ma al tempo stesso minimalista. La storia di Santo della Val Martin,
boscaiolo inquieto, all’inizio omicida per amore, poi in fuga dal proprio
passato e da se stesso, in cerca di fortuna tra le foreste dell’Austria, ed
infine uomo maturo e redento, che sente la nostalgia della propria terra.
«Quella è la vera condanna, sapere che indietro non torni. Allora ti viene i
ricordi dei bei tempi, quando tutto era a posto. Questi ricordi ti fa rabbia e
dolore finché vivi».
Un poema
nitido come la pietra, tagliente come la lama affilata di una scure.
Ne approfitto per ringraziare tutti quelli che mi hanno seguito finora e per augurare loro BUONE VACANZE!
Quando apparirà questo post probabilmente sarò già da un pezzo sotto al sole o immerso nelle acque cristalline di Favignana...
Ci rivediamo dopo le vacanze!
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