martedì 9 dicembre 2014

Tra la Spagna e l'Italia il thriller psicologico FUTURO PERFETTO


Si fa un gran parlare di cervelli in fuga, di ricercatori e scienziati che trovano lavoro all’estero. Anche molti creativi hanno deciso di andarsene. Questa è la storia di due artisti che hanno scommesso sull’industria cinematografica in una Spagna effervescente, vivace e multi-etnica.
Angelo Orlando, attore, sceneggiatore e regista, oggi titolare della società Gris Medio, parla del progetto che sta seguendo come produttore. FUTURO PERFETTO è un copione scritto da autori italiani che diventerà un film a Barcellona. Partendo dalla sceneggiatura, è stato realizzato un teaser, interpretato da Alba Josè, Nancho Novo, Miquel Garcìa Borda e David Gonzalez.
Regista e sceneggiatore del film e del teaser è Alfredo Arciero, che ha deciso di mettersi in gioco varcando i confini dell’Italia per creare un thriller internazionale.     

Cosa ti ha colpito leggendo il copione di FUTURO PERFETTO e perché hai scelto questo progetto da portare avanti con la Gris Medio (www.grismedio.es)? 

ORLANDO: E’ una sceneggiatura abbastanza atipica, per essere stata scritta in Italia. Il thriller rispetta i canoni della scrittura americana, con gli appuntamenti fissi del film di intrattenimento, ma al tempo stesso affascina con una poetica originale e autoriale. Lo script è stato creato per coinvolgere il pubblico ed avere una ampia audience e racconta tematiche scomode e personaggi profondi e veri.
Non è facile leggere una sceneggiatura, perché ti costringe a proiettare il futuro film dentro la tua testa, ma il copione di FUTURO PERFETTO mi ha emozionato ed entusiasmato. Le ultime venti pagine del copione sono cariche di aspettativa, di incertezza e di speranza e sono quelle che più mi hanno colpito come lettore e spinto a cercare di realizzare il film.  

Di cosa parla la sceneggiatura di FUTURO PERFETTO?

ARCIERO: La sceneggiatura è un thriller psicologico che mescola il mito di Cassandra con una storia forte sul genere di A letto con il nemico. Racconta di una donna fragile e in fuga dal suo passato, che nel ricominciare una nuova vita ricommette gli stessi errori precedenti ma ha la fortuna di trovare nel suo vicino qualcuno che le insegna ad avere più fiducia in se stessa. La storia è ricca di suspense e mistero e rivela a poco a poco il passato doloroso della protagonista, da cosa sta scappando e con quali mezzi potrà riscattarsi. Le atmosfere sono quelle de LA SCONOSCIUTA, tanto per fare un esempio di racconto che trattiene le informazioni e fa rivelazioni in maniera progressiva.   

Partendo dalla sceneggiatura, è stato realizzato un teaser trailer di due minuti e mezzo, che ha ricevuto un’accoglienza molto positiva (www.futureperfect-movie.com). Che funzione ha il teaser? 

ORLANDO: In Spagna ho appreso un metodo di lavoro diverso. All’estero è normale avere dei teaser che raccontano l’anima del film, insieme ad un approfondito dossier di presentazione del progetto. Un investitore capisce subito il valore del progetto vedendo un filmato breve ed è portato a impiegare i propri capitali oppure a rifiutare di imbarcarsi nell’avventura.
Realizzare un trailer prima ancora di fare il film aiuta a cercare fondi di finanziamento ed è importante perché quel breve prodotto espone un tema, un look, uno stile, ma anche un’energia che è stata condensata attorno al progetto.
Il trailer è anche un test per gli eventuali collaboratori. Alcuni magari non sono adatti al progetto, altri lo supportano in modo magnifico. Nel caso di FUTURO PERFETTO siamo stati fortunati, perché tutti, dal personale artistico alle maestranze, dagli interpreti alla post-produzione, hanno sposato il progetto e si sono rivelati in linea con le immagini e la forza di quello che sarà il film.

Che tipo di esperienza ha rappresentato la produzione del teaser di FUTURO PERFETTO?

ANGELO: Il teaser è stato girato in tre giorni ma ha richiesto una preparazione di due mesi ed è stato possibile grazie all’aiuto di alcuni stagisti italiani che ci hanno dato una mano e si sono fatti le ossa su un set professionale e anche la compartecipazione di alcuni sponsor commerciali e la produzione del regista e della Gris Medio.
La produzione del teaser di FUTURO PERFETTO ha raccolto creativi di tutto il mondo. Lavorare in una città come Barcellona significa collaborare con personalità di ogni parte del mondo, non solo di lingua spagnola. La realizzazione del prodotto ha permesso una condivisione di culture, di approcci, di prospettive diverse. Basti solo pensare che la direttrice della fotografia è greca, gli attori spagnoli, il regista italiano, il montatore catalano e gli elementi degli altri reparti provengono dall’Argentina e dalla Bolivia. Insomma, un laboratorio a cielo aperto che mescola nazionalità diverse.

ARCIERO: Chi scrive un film oggi come oggi non può pensare di aspettare, di bussare alle varie porte e sperare di trovare un finanziamento pubblico. La situazione difficile che vive il cinema impone agli sceneggiatori, e in misura maggiore al regista, di rimboccarsi le maniche e di rischiare in proprio. Per questo ho co-prodotto il teaser in Spagna e sono fiducioso di trovare risposte positive.
Per quanto riguarda il trailer, è stato un lavoro elettrizzante. Una buona preparazione e la professionalità di tutti i collaboratori mi hanno permesso di concentrarmi sugli aspetti eminentemente creativi dell’opera. Spesso un regista è chiamato a risolvere problemi di altra natura e deve investire le proprie forze altrove. Con il teaser di FUTURO PERFETTO mi sono dedicato esclusivamente alla messa in scena e al lavoro con gli attori. Ho trovato un clima positivo, spirito di sacrificio, grandissima competenza e un’estrema dedizione al progetto. Dopo il casting e la selezione degli attori, gli interpreti scelti - Alba Josè, Nancho Novo, Miquel Garcìa Borda e David Gonzalez - hanno dato il meglio e sono stati generosi e disponibili, dimostrando una partecipazione totale al progetto. Con gli stessi collaboratori e con la stessa energia ho la sicurezza che il film funzionerà e sarà realizzato nel miglior modo possibile.

Con che mezzi è stato girato il trailer? La qualità delle immagini è impressionante.

ORLANDO: Abbiamo girato con una macchina da presa digitale per il cinema, una Arri Alexa che monta ottiche PL ed ha un sensore CMOS di formato Super 35. La fotografia e la resa cromatica di una macchina modulare come l’Alexa consente di avere delle immagini di tipo cinematografico che si allontanano dalla prima era digitale e sono di una qualità altissima.

Nel processo produttivo qual è la fase più importante? Che valore dai alla scrittura?

ORLANDO: Essendo stato sceneggiatore, regista e interprete, prima ancora di essere produttore, so bene che al principio di ogni progetto deve esserci una buona sceneggiatura.
La scrittura è il seme, che deve cadere in buon terreno, è il concepimento, l’origine del film.
Prima ancora della scrittura quello che conta è l’intuizione, la luce che si accende. È un evento che ha del soprannaturale. Il lavoro sul testo rappresenta un’operazione concreta, una fase in cui si addomestica il materiale creativo e si usano i ferri del mestiere. Il copione resta la pietra angolare su cui poggia l’intera impalcatura.
Venendo da esperienze diverse, riesco a mettermi sullo stesso piano degli sceneggiatori e del regista, parliamo la stessa lingua e ci intendiamo a meraviglia. Con il mio lavoro di produttore cerco di trovare un compromesso tra le esigenze economiche e la qualità artistica del film.   

Da attore, sceneggiatore e film maker, che cosa significa lavorare su un progetto che non è scritto da te. 

ORLANDO: Per me è un fatto di crescita. Dal punto di vista autoriale, riesco a provare la stessa emozione che provo lavorando su un mio copione se trovo nel progetto degli altri uno spunto che mi appartiene, qualcosa che rientra nel mio mondo poetico. Dal punto di vista produttivo, mi appassiono al progetto e lo porto avanti con eguale determinazione. Un film non è solo del regista o degli sceneggiatori, è anche del produttore. In Europa si tende a dare maggiore enfasi al ruolo del regista. Negli USA invece si dà molta più importanza al produttore. Molti anni fa, quando NUOVO CINEMA PARADISO vinse l’Oscar, Cristaldi rivendicò il suo ruolo anche durante la premiazione e quasi strappò di mani il microfono a Tornatore per fare il suo discorso.
Un produttore è come un cercatore di gemme. Quando ne trova una deve valorizzarla e la scoperta di un talento ha sempre del meraviglioso.

FUTURO PERFETTO appartiene al cinema di intrattenimento. Il cinema di genere è solo uno svago per lo spettatore o può ambire a rappresentare qualcosa di più?

ORLANDO: Il cinema di genere talvolta è associato a una cinematografia di serie B. Invece un autore può visitare un “genere” cinematografico senza per forza seguirne i dettami e cercare un percorso più originale all’interno di atmosfere ed elementi ricorrenti. Atom Egoyan con Il viaggio di Felicia riesce a trovare un buon equilibrio, ad esempio. Si può e si deve coniugare il lato commerciale di un’opera e fare in modo che un film abbia ampia risonanza. Se il cinema italiano non si sforza di ampliare il suo raggio d’azione, se non va oltre il macro-genere della commedia che trova facili e immediati consensi nel ristretto margine dei propri confini, allora smette di essere competitivo all’estero.  

ARCIERO: Con FUTURO PERFETTO vorrei creare un precedente e dimostrare che un regista italiano può girare all’estero un film di genere. La cinematografia thriller non è molto frequentata dai nostri sceneggiatori e dai nostri registi, che favoriscono la commedia oppure il cinema d’arte. Ma c’è una terza via: realizzare film commerciali, che facciano pensare lo spettatore e nel contempo abbiano una precisa posizione nel mercato.      


Che situazione c’è oggi nell’industria cinematografica spagnola?

ORLANDO: La crisi economica ha investito anche il cinema. Molti finanziamenti pubblici sono stati soppressi e se prima era quasi un automatismo per un buon progetto essere sviluppato, adesso non c’è più questa possibilità. Molte produzioni hanno chiuso i battenti, non avevano più l’appoggio delle banche e si sono trovate all’improvviso esposte finanziariamente. Ultimamente si avverte una leggera spinta verso la ripresa economica. Per un produttore che lavora in Spagna esistono altri canali, la possibilità di reperire fondi privati, di cercare risorse da imprenditori o da soggetti presenti nel campo televisivo.
Un prodotto spagnolo può beneficiare di una distribuzione in un bacino geografico assai ampio, che arriva fino al Sud America, e non è da sottovalutare la presenza nel mondo di una comunità vasta che parla la stessa lingua ed ha radici comuni.
La Spagna è conosciuta all’estero, da qualche anno a questa parte, per la sua produzione di genere. E’ soprattutto l’horror che trova conferme oltre oceano. Pellicole come Rec, di Jaume Balagueró, La Madre di Andres Muschietti, 28 settimane dopo, di Juan Carlos Fresnadillo, Il labirinto del fauno, di Guillermo Del Toro, The Orphanage di Juan Antonio Bayona, e Blancanieves, fiaba gotica di Pablo Berger, hanno conquistato i mercati planetari testimoniando una vitalità fuori dal comune. Oltre all’horror, c’è un’ampia pratica e frequentazione dei generi, dal melò alla commedia fino alla fantascienza. La credibilità internazionale di alcuni registi ha permesso di montare film come Il ricatto, di Eugenio Mira, con un cast hollywoodiano, o un survival thriller come In Darkness we Fall, diretto da Alfredo Montero.
FUTURO PERFETTO potrebbe inserirsi a pieno titolo in questo fortunato filone sia per gli elementi di tensione narrativa insiti nella storia che per lo stile di ripresa, ellittico e sincopato. La realizzazione del film potrebbe essere supportata in Spagna da un valido personale tecnico, che va dal montaggio alla fotografia, abituato a lavorare con i tempi degli spot commerciali e dei generi cinematografici.       

Che caratteristiche ha secondo  te un progetto internazionale?

ORLANDO: Un film è adatto a qualsiasi spettatore quando racconta un tema universale. Da Rocco e i suoi fratelli a tanti film degli anni Sessanta e Settanta il cinema italiano è stato capace di creare storie che funzionavano in ogni contesto storico e parlavano con semplicità di temi come amore, amicizia, morte. All’interno di questi microcosmi c’era sempre una traccia universale.
FUTURO PERFETTO racconta una storia che può essere girata in qualsiasi città del mondo, andando al di là di un confine geografico ristretto, ed espone una prospettiva originale su temi semplici e condivisibili. Per questo interessa qualsiasi tipo di pubblico, italiano, spagnolo e mondiale. Il linguaggio delle emozioni e dei sentimenti è comprensibile ovunque.  


Link utili:
Per chi vuole vedere il trailer di FUTURO PERFETTO:  www.futureperfect-movie.com
Per chi vuole sapere qualcosa in più della società spagnola Gris Medio: www.grismedio.es


Angelo Orlando ha debuttato come regista con L'anno prossimo vado a letto alle dieci, film ispirato ad alcuni fumetti di Andrea Pazienza. Nel 1999 ha firmato la sceneggiatura di Tobia al caffè di Gianfranco Mingozzi e collaborato alla stesura di Ormai è fatta di Enzo Monteleone. Ha scritto e diretto nel 1998 il suo secondo film Barbara, poi riscritto per il teatro nel 2002 e pubblicato dalle Edizioni Accademia degli Incolti. Nel gennaio del 2003 Barbara è stato rappresentato per la prima volta all'Ambra Jovinelli di Roma. È stato inoltre autore di altri testi teatrali come Messico e nuvole, Cafè, Domani notte a mezzanotte qui, Deliri metropolitani e Casamatta Vendesi da cui è tratta la sceneggiatura vincitrice del Premio Solinas/Leo Benvenuti, Miglior commedia 2005. Come attore ha lavorato con Federico Fellini (Nestore, nel suo ultimo film: La voce della luna), con Nanni Loy, Maurizio Nichetti, Mario Monicelli, Enzo Decaro e altri registi tra cui Massimo Troisi (ha ricevuto il premio David di Donatello per il miglior attore non protagonista per il film Pensavo fosse amore... invece era un calesse).
Ha esordito nel 2002 nella narrativa con il libro Quasi Quattordici. Per le Edizioni Piemme ha pubblicato la raccolta di poesie Per l'amore bisogna averci la passione. Ad agosto 2005 ha terminato le riprese del suo terzo lungometraggio, intitolato Sfiorarsi, prodotto da Alessandro e Vincenzo Verdecchi per Veradia film. Il film è stato presentato al Festival del cinema di Roma, ed è poi uscito in sala nel 2008 grazie all'iniziativa congiunta di Sentieri selvaggi, Filmstudio 80 e Atalante Film. Nel 2011 è protagonista del film indipendente Cara, ti amo.., mentre l'anno successivo inizia le riprese del suo quarto film da regista, Rocco tiene tu nombre, prodotto con finanziamento in crowdfunding e girato interamente a Barcellona.



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