La web fiction ha uno straordinario potenziale commerciale e può essere sfruttata come strumento informativo e di marketing. Lo dimostra la serie che ha come protagonisti quattro personaggi mascherati (compresa una simpatica nonnina ninja).
ANCHE I SUPER EROI PAGANO LE BOLLETTE intrattiene, diverte, coinvolge con un ritmo serrato e contemporaneamente veicola un messaggio promozionale.
Il regista e produttore creativo della web-serie, Gian Luca Caruso, ci svela i segreti realizzativi e alcuni gustosi aneddoti sulla genesi dei tre episodi, e poi fa il punto sulla nostra situazione nel campo digitale.
Da pochi giorni la potete vedere su youtube (http://www.youtube.com/watch?v=zf4-RzudJaE), la divertente web fiction targata Twinkles Pictures. E' la prima narrazione digitale imprestata al mondo bancario: "Anche i super eroi pagano le bollette".
Abbiamo incontrato il regista e produttore creativo della web-serie, Gian Luca Caruso, che ci ha raccontato il percorso che lo ha portato a realizzare il suo interessante progetto.
1.
Com’è nato il progetto e cosa raccontano i tre episodi della
web-serie?
Tutto è iniziato a
Luglio quando l’associazione Movimento Difesa del Cittadino ha contattato la Twinkles
Pictures, la web video agency con cui lavoro come regista e produttore
creativo, chiedendo un’idea per un video virale sui servizi della Banca Multicanale.
Il video avrebbe dovuto inserirsi nell’ambito del progetto Facile&Sicuro,
un’iniziativa promossa dalla banca UniCredit in collaborazione con le
associazioni Movimento Difesa del Cittadino, Adiconsum e Codacons, il cui
obiettivo comune è garantire la tutela del cittadino-consumatore, informandolo
sui servizi innovativi della Banca Multicanale. A noi è stato chiesto di
realizzare un video divertente per incoraggiare gli Italiani ad avere un
approccio più tecnologico con la propria banca, invitandoli ad usufruire non
solo del classico sportello bancario, ma scoprire anche le innumerevoli
possibilità di avere un conto on line. Moltissime persone, infatti, rinunciano ad
utilizzare questi servizi perché sono anziani o non hanno confidenza con
internet, ma soprattutto perché temono che non siano affidabili in termini di
sicurezza. La nostra sfida è stata scrivere un’idea vincente in grado di
superare le loro resistenze. Abbiamo quindi pensato ad una web-serie in tre
puntate i cui protagonisti sono dei paladini della giustizia, garanti della
sicurezza della Banca Multicanale, e una Nonnina Ninja ultra moderna e
ipertecnologica, che ha il conto on line e sa usare il tablet meglio dei suoi
nipoti.
2.
Con che mezzi hai girato le puntate di Anche i supereroi pagano
le bollette e che tempi ha avuto il set?
Ho scelto di dare alla
web-serie un taglio cinematografico e utilizzare per le riprese le Canon 5D
Mark II. Sul set avevamo dei tempi molto ristretti, il pub scelto come location
ci è stato messo a disposizione per appena un giorno e mezzo, e dovevano
bastarci per girare: i tre episodi, una complicatissima sequenza di
combattimento e la video sigla iniziale su green-screen, per un totale di quasi
100 inquadrature! Ce l’abbiamo fatta ricorrendo ad un elaboratissimo piano di
lavorazione, un camera script molto dettagliato e l’utilizzo anche di tre
fotocamere Canon in contemporanea. A tal proposito vorrei ringraziare i nostri
due Direttori della Fotografia, Maurizio Di Loreti e Fabrizio Bracci, ed
elogiarli per l’elevata qualità artistica delle immagini realizzate in
pochissimo tempo e con grande dispendio di forze.
3.
Che tipo di lavoro hai fatto sugli attori che impersonano la Nonnina Ninja, Lux
man, Sightwoman e Superdriver?
Prima di arrivare a loro
c’è stato un grande lavoro di ricerca e selezione dei possibili candidati, per
il cast definitivo ci siamo avvalsi della consulenza su Roma della casting Adriana
Sabbatini e su Napoli dell’agenzia di Marianna De Martino. Il risultato è stato
un favoloso quartetto di Super Eroi capitanato dalla straordinaria Giusy
Valeri, l’attrice che impersona la “Nonnina Ninja”, già protagonista di
numerose fiction RAI e dotata di un innato talento comico con cui da anni riempie
i teatri “Il Puff” e “Ve l’avevo detto”. Nei panni di “Lux Man” è stato scelto Fabio
La Fata, un giovane e promettente attore siciliano che vedremo presto tra i
protagonisti della fiction “Don Matteo”. “Sight Woman” è l’incantevole Ilenia
Incoglia, una bellissima attrice partenopea apparsa di recente in “Un Posto al Sole”. E ad interpretare “Super
Driver” c’è Antonio Polito, affermato attore napoletano di teatro e fiction,
esperto di arti marziali, che presto avremo il piacere di vedere nella serie tv
“Squadra Anti Mafia”. A tutti loro ho chiesto di interpretare il proprio
personaggio pensando ai cartoni animati e di immaginare sé stessi come i
protagonisti di un divertente cartoon della Disney Pixar. Il risultato finale lo
giudicherete voi!
4.
Hai riunito nella tua persona molti ruoli, dal produttore al
regista. In tante web-series è una scelta obbligata per motivi di budget. Credi
che in genere sia un vantaggio sommare più funzioni oppure una perdita di
competenze e contributi?
In generale, soprattutto
nell’ambito di progetti cinematografici e di fiction tv, credo che sia molto
importante una differenziazione dei ruoli e delle figure professionali da
impegnare nelle varie fasi di lavorazione. Nel caso specifico della nostra
web-serie, ho personalmente ricoperto prima il ruolo di creativo proponendo ad UniCredit
l’idea del video, dopo la loro approvazione ho scritto la sceneggiatura dei tre
episodi, immaginandomi anche lo stile visivo e il ritmo narrativo con cui da
regista avrei raccontato la storia sul set. Per mia fortuna, nella fase di
preparazione, produzione e post-produzione, sono stato affiancato dalla
validissima Rita Figus, produttrice esecutiva e project manager della Twinkles
Pictures, che mi ha supportato in tutte le fasi della realizzazione,
consentendomi di concentrare le forze sugli aspetti creativi della narrazione.
5. Sei riuscito a coniugare
il lato spettacolare e affabulatorio della storia con quello promozionale e
informativo dello sponsor. Ci sono state difficoltà a lavorare con dei partner
istituzionali e commerciali?
Abbiamo avuto il piacere
di condividere questa avventura creativa con Thaira Grom, responsabile dell’area
Business Development & Client Protection di UniCredit, che ci
ha supportato nella fase di ideazione del concept e ci ha aiutato a
interloquire con uno dei maggiori istituti bancari al mondo. La sfida era
creare un video virale in grado di divertire e far scattare la condivisione tra
gli utenti, ma che al tempo stesso rispettasse una linea più istituzionale e non
fosse troppo irriverente, come lo sono la maggior parte dei video che impazzano
sul web. Con l’aiuto di Thaira e dei suoi colleghi Mauro Marinelli e Morena
Senzani di UniCredit, siamo riusciti a trovare la giusta chiave narrativa per
raccontare la prima web-serie italiana che ha per protagonista la Banca
Multicanale.
6.
E’ il tuo primo prodotto digitale. Cosa ne pensi
del mondo delle web-series in cui ti sei affacciato con prepotenza?
Trovo molto interessante
il fenomeno delle web-series, perché rappresentano l’evoluzione della fiction
seriale tv applicata ad internet. Chi vuole cimentarsi in questo nuovo tipo di
narrazione deve però tenere conto di alcuni aspetti fondamentali: il tipo di
pubblico a cui ci si rivolge è prettamente giovanile, quindi da creativi occorre
pensare a storie e personaggi in grado di far presa soprattutto sugli
adolescenti; il principale mezzo di trasmissione dei video è youtube, il nostro
pubblico ci vedrà attraverso lo schermino dello smarthpone o del tablet, quindi
da registi dobbiamo trovare un adeguato look visivo; il tempo di attenzione che
l’utente medio ha nel vedere un video può essere di appena pochi secondi,
quindi è importante utilizzare un montaggio particolarmente dinamico e
scegliere musiche dal ritmo incalzante. A tal proposito, vorrei ringraziare
Susanna Scarpa che ha curato il montaggio della web-serie e ci ha aiutato a trovare
la giusta scansione narrativa in cui suddividere il video in tre episodi. Per
ciascuna puntata, infatti, abbiamo dovuto individuare un “cliff hanger” sul finale
e un “recaps” iniziale, proprio come nelle vere serie tv.
7.
Se come produttore dovessi vagliare un progetto di
web-series, con quali parametri li sceglieresti?
Di questi tempi, difficilmente
rischierei di investire in un progetto di web-serie non “sponsorizzato”, perché
è molto complicato ricevere un ritorno economico puntando solo sui click della
rete. Credo di più in progetti di web-fiction su commissione, dove la sfida è
supportare la diffusione su internet di un marchio commerciale. Con la Twinkles
Pictures, infatti, stiamo collaborando con dei brand giovani che hanno voglia
di affacciarsi sul mercato e lanciare la propria immagine sul web in modo
innovativo. La nostra linea strategica è creare dei video emozionali che
raggiungano al cuore le persone, inventare storie originali che abbiano per
protagonisti i giovani utenti della rete e far scattare in loro la voglia di
condividere le proprie emozioni.
8. Una mamma imperfetta, dopo il web e la tv presto arriverà anche
al cinema. Hai previsto un adattamento televisivo o cinematografico del tuo
prodotto? Ritieni utile uno sfruttamento cross-mediale della tua idea e
spostandola su un altro medium come la cambieresti? Cosa ne pensi del ruolo di
internet in un sistema “partecipativo”, come narrazione polimorfa che
interagisce con altri media e altre piattaforme?
La nostra web-serie è
stata concepita espressamente per internet e suddivisa in tre episodi, con un
finale aperto che potrebbe essere il preludio di nuove puntate, destinate però sempre
al pubblico di internet. Riguardo ai prodotti “cross-mediali”, sono convinto
della loro efficacia sul web, soprattutto se sono delle “emanazioni” di altri prodotti
audiovisivi che hanno già una buona distribuzione e visibilità al cinema o in
tv, ma aspirano ad agganciare anche il pubblico di internet facendo leva sulla
condivisione. A patto, però, che i contenuti creativi proposti on line siano ben
diversificati e unici rispetto al prodotto audiovisivo originale.
9.
Da Super-G a Inside Batman c’è stata una grande fioritura dei
super-eroi che rivedono gli elementi classici della mitologia e rompono con la
tradizionale visione epica, fornendo una parodia del coraggio e dell’altruismo
come li abbiamo sempre visti sul grande schermo e nei fumetti. Perché sul web
sono state varate tante caricature dell’eroe in costume? L’eroe è entrato in
crisi definitivamente?
“In tempi di crisi, c’è bisogno di super eroi”, è lo slogan con cui
abbiamo lanciato on line la nostra web-serie. E infatti oggi ad essere in crisi
non sono i paladini della giustizia, ma noi comuni cittadini. Avremmo bisogno realmente
di validi super eroi in grado di salvarci dall’incessante pioggia di bollette,
che incombe su di noi molto più minacciosa di una nube di gas letale o di un
meteorite impazzito. Nella mia web-serie ho provato ad umanizzare i classici
super eroi, ritraendoli afflitti dai nostri stessi super problemi: le bollette
della luce, il bollo dell’auto, la rata delle tasse, ecc. In questi tre episodi
i nostri protagonisti si limiteranno ad aiutarci a scoprire i servizi della Banca
Multicanale, nella prossima serie, invece, se vogliono meritarsi davvero il
titolo di “super eroi”, dovranno aiutarci a trovare anche i soldi per pagarle
le bollette!
10. A che tipo di pubblico
vuoi rivolgerti con la tua web-fiction? Se dovessi invitare l’utente medio a
vedere la tua web-series, cosa gli diresti e come lo convinceresti a preferire
il tuo prodotto rispetto ai tanti che affollano la Rete?
Ho scritto gli episodi pensando ad un pubblico giovanile e in
particolare agli appassionati del genere “comics”. La mia idea iniziale aveva
per protagonisti tre icone storiche dei fumetti Marvel e DC Comics, ciascuno
con un super problema irrisolto: “Batman” non poteva circolare perché non aveva
pagato il bollo della Batmobile, “Spiderman” non poteva richiamare Zia May perché
non aveva più soldi sul cellulare, “Ironman” doveva dimettersi dalla “Stark”
perché si era dimenticato di pagare le bollette. Successivamente, per questioni
legate ai copyright, mi è stato chiesto di accantonare l’idea e creare dei personaggi
originali, totalmente inventati. Ho dovuto così rivoluzionare lo script
iniziale e ideare tre nuove icone dei fumetti per ragazzi: “Lux Man”, l’uomo
che corre più veloce della luce, “Sight Woman”, la donna dalla vista
iperbionica e “Super Driver”, l’uomo che si trasforma in Super Car. C’era però
da inventare anche un altro personaggio con cui potessero identificarsi quelle
persone di una certa età che hanno poca dimestichezza con il computer. Da qui
l’idea di mettere in scena una nonnina ultra tecnologica travestita da
guerriero ninja. Il risultato visivo finale è una sorta di telefilm in stile
cartoon che, dal punto di vista estetico (recitazione, fotografia, costumi e
scenografia) rende omaggio alle grandi serie tv degli anni 80”.
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