Recensione del romanzo della Murolo edito da Frassinelli. Un'opera potente e piena di nostalgia per gli affetti infantili e per il mondo della Magna Grecia. Un'opera da cui balza fuori una Calabria avvolgente e solare, tanto da invogliare il lettore a visitare i luoghi descritti dalla scrittrice. La vita a Palizzi in emozioni e immagini di grande letteratura che si presterebbe bene ad una trasposizione cinematografica.
La protagonista, Adela, torna
dopo tanti anni nel paese dove è nata - Palizzi nel reggino sul Mare Ionico -
alla ricerca delle sue radici e dei tanti perché alla base della sua
scontrosità di bimba, della lontananza della madre e della freddezza attuale
del fratello che pure fu suo grande compagno di giochi.
Adela, al contrario della madre,
del fratello e delle sorelle, vuole ricordare la sua e la loro vita a Palizzi,
l’affetto grande per il padre, ripercorrendo le strade, i luoghi, le emozioni,
le immagini delle persone di quando era bambina e credeva che tutto il mondo,
il suo mondo, fosse racchiuso in quell’angolo di terra sospeso tra cielo, mare
e montagne.
Piccolo angolo di terra sì,
quello circoscritto tra Palizzi, Bova, Melito di Porto Salvo, Gambarie,
Pellaro, Reggio Calabria, ma non angusto perché le storie, le parole, i suoni,
i colori, i sapori, i personaggi, i nomi e gli appellativi, rimbalzano vividi fino a noi, da un mondo lontano, arcaico,
quello della “Magna Grecia”. Il romanzo è pieno della nostalgia per
quel mondo, per gli affetti infantili, e si legge con commozione e
struggimento.
Quei ricordi, in fondo,
appartengono a tutti noi e ci sollecitano a tirar fuori dalla nostra memoria i
nostri personali vissuti; in questo particolare momento di crisi che stiamo
vivendo, fa bene ricordare….ricordare che veniamo da lontano .“Perché che cosa siamo noi se non la nostra
memoria?” chiede Adele, addolorata e
stupita che la madre ed i fratelli non vogliano ricordare, ma solo allontanarsi
dal loro vissuto e da tutte le cose che possono ricordarlo. Adele insiste sui
ricordi, e li ricerca per poterli scolpire in modo indelebile nel suo cuore.
Ada Murolo è alla sua opera
prima, ma dimostra una straordinaria capacità e sensibilità di scrittrice, che
sa analizzare i personaggi usando il bisturi dell’anima. Usa un lessico
raffinatissimo, un fraseggiare compiuto dove ogni parola è essenziale ma
ricercata, quasi suono dell’immagine che vuole rappresentare. L’uso delle frasi
e delle parole dialettali non appesantisce la lettura, ma anzi l’arricchisce
perché molte delle parole e dei detti, si presentano come le radici di molte
parole italiane e quindi riconoscibili.
Dal romanzo della Murolo balza una
Calabria bella ed avvolgente, solare, tanto da invogliare il lettore a visitare
i luoghi descritti dalla scrittrice, per assaporarne i sapori ed inebriarsi dei
profumi e dei colori.
Il romanzo si presta egregiamente
ad essere sceneggiato per il cinema o la televisione. La location è quello
splendida e suggestiva dei luoghi descritti ne "Il mare di Palizzi" (http://www.unilibro.it/libro/murolo-ada/il-mare-di-palizzi/9788820054502 ).
Recensione a cura di Carla Sbrana
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