E’ nata
una nuova eroina: la psicologa Sandra Kapsa fa il suo ingresso nella
letteratura poliziesca.
Perspicace, romantica e tenace, Sandra rappresenta il
contraltare femminile dell’avvocato Guerrieri, il personaggio creato da
Carofiglio, con qualche umano difetto in più, i dubbi di una donna e l’acume di
un’emula di Freud.
Il nascondiglio della farfalla è la
prima incursione nel giallo di Ippolita Avalli, autrice di narrativa
impegnata e già finalista al premio Strega. Dalla parte della Avalli psicologie
ben costruite, scenari vibranti e meccanismi narrativi efficaci.
Mondadori, COLLANA Omnibus
Italiani - PAGINE 250 - PREZZO 16,00 euro
La pupa abbandona la vecchia pelle e si
trasforma in fragile insetto dalle ali penzolanti. Questa sembra essere la
condizione umana per la scrittrice Ippolita Avalli. Siamo tutti farfalle. Siamo
lontani dalla maturità, deboli, precari, alla ricerca di una forma definitiva e
con qualche segreto inconfessabile. Lo è anche Sandra Kapsa,
protagonista de Il nascondiglio della farfalla: 40 anni, sognatrice, malinconica, amante delle cabine degli ascensori e dei cinema (ma
non dell’odore dei popcorn), una vita tranquilla, con un lavoro
di psicanalista
presso uno studio privato (ricavato in casa) e un centro per donne maltrattate.
TRAMA
Sandra riceve al Centro
Antiviolenza Donna le persone che non possono permettersi un analista. Lì conosce
Betty, una ragazza bella, fragile e sola. Quando la giovane paziente scompare,
la psicologa decide di mettersi sulle sue tracce, spinta da antichi sensi di
colpa. La polizia sembra infischiarsene della sparizione. Così Sandra decide di
indagare da sola, partendo dalle rivelazioni di Betty riguardo a un collega che
le faceva stalking. Ad aiutarla il suo nuovo vicino di casa, Paolo Rosato, un
vicecommissario duro e affascinante, con un figlio problematico a carico e una
separazione da gestire.
Le indagini di Sandra la portano
all’Argentario, che non rivede da vent’anni, in luoghi in cui ha vissuto traumi
che l’hanno segnata per sempre. In Toscana la aspettano ferite che non si sono rimarginate
e il confronto col doloroso passato, ma anche nuove rivelazioni su un delitto
di molti anni prima che nessuno ha mai risolto. E se la scomparsa di Betty
fosse correlata a quel tragico evento del passato?
STILE,
CARATTERISTICHE E NOVITA’ DEL ROMANZO
Il romanzo colpisce per
l’asciuttezza delle descrizioni, una prosa levigata e preziosa, mai enfatica, e
la padronanza dei meccanismi narrativi tipici del giallo.
La storia parte un
po’ in sordina, ma ti fa appassionare da subito alla protagonista, alla sua fragilità e alle
sue piccole manie, e poi decolla con una forte suspense e un alto tasso di
adrenalina che porta a smascherare il vero colpevole solo all’ultima
pagina.
Da Il nascondiglio della farfalla escono fuori con prepotenza due
scenari, Roma e l’Argentario, che non risultano semplici sfondi. La capitale è
ricostruita con brio e ironia, filtrata da un occhio attento alla quotidianità
e vista da una prospettiva più intimista rispetto alla Roma magniloquente e
corrotta de La grande bellezza. L’Argentario
è un luogo ameno che nasconde tanti segreti, un posto di villeggiatura
dell’alta borghesia, costellato di buoni ristoranti e lidi incantevoli che
resistono alla speculazione edilizia.
Ma il
maggior pregio della storia, al di là del crescendo di attentati, ipotesi
investigative e colpi di scena presenti nella seconda parte del romanzo, è il
ritratto femminile di Sandra. La protagonista ti affascina, ti incuriosisce, ti
centra dritto al cuore creando dipendenza dalla lettura, le pagine scorrono una
dopo l’altra, e ti viene da affezionarti a questo personaggio abbastanza atipico
nel mondo del poliziesco.
«Gli psicanalisti sono dei
traghettatori: il loro compito è portare allo scoperto il nostro inconscio. –
ha dichiarato l’autrice. – E quando il
nostro lato oscuro e ancestrale non viene fuori in un lavoro su se stessi può
deflagrare in situazioni limite che si presentano nella vita.»
Sandra è una psicologa che si
sente “manchevole”, ha relazioni tutto sommato appaganti ma non rinuncia a cercare
qualcosa di più nei rapporti umani. Il canovaccio del giallo, come tutti i
gialli che si rispettano, la metterà alla prova, farà riaffiorare ricordi
sepolti, la porterà a conoscere un fascinoso poliziotto e seminerà rischi
mortali sul suo cammino. Sandra non veste un impermeabile alla Marlowe con appesa
l’etichetta “hard-boiled” e neppure pronuncia paroloni incomprensibili guardando
cadaveri irrigiditi in obitorio. E’ una donna normale, come tante, in cui lettori
e lettrici potranno identificarsi, e reagirà alle disavventure che le capitano con
l’eroismo e l’autoironia che troviamo in noi stessi nelle situazioni limite. In
fondo ciascuno di noi, costretto
dagli eventi, si può trasformare in un detective, schivare tentativi di
omicidio e, forse, andare oltre l’immaginabile.
GIALLO
AL FEMMINILE
Per la sensibilità della scrittura,
per l’interessante galleria dei personaggi e per l’acume psicologico nelle
descrizioni il poliziesco della Avalli ricorda molto i libri di Alicia Giménez-Bartlett,
la creatrice della saga poliziesca di Petra Delicado.
Il
nascondiglio della farfalla
coniuga con equilibrio l’aspetto psicologico e le dinamiche relazioni alla pura
meccanica del plot di genere. Presenta l’indubbio vantaggio di inserire un lato
romance nel rompicapo del “chi è stato” e tra le pieghe del giallo fa affiorare
risvolti minimalisti e delle brillanti pagine rosa.
Sceneggiatrice di Fellini,
autrice di Aspettando Ketty,
La dea dei baci, Amami, Nascere non basta
e Mi manchi, Ippolita Avalli si
inserisce a pieno titolo in una produzione corposa che va dalla mitica thrillerista americana Patricia
Cornwell (http://colpidiscena.blogspot.it/2013/01/un-letto-di-ossa-non-mettera-dormire.html)
alla prolifica Kathy Reichs e arriva fino alla nostrana Alessia Gazzola con i
suoi vendutissimi medical thriller.
Il
nascondiglio della farfalla fa il suo debutto nel fortunato filone dei
gialli “al femminile”, ma la sua genuinità e un timbro di voce originale vanno
al di là delle mode letterarie e del prodotto di mass-market.
Non possiamo che salutare con
favore l’ingresso nel mondo poliziesco di un personaggio così realistico e
coinvolgente come quello della psicologa romana.
Benvenuta, dottoressa Sandra
Kapsa. Ci auguriamo di leggere al più presto un’altra tua avventura e di rivederti
al lavoro.
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