Il codice segreto di un racconto è il percorso evolutivo del personaggio.
Ogni film racchiude l’idea che l’essere umano possa migliorare o peggiorare. Il protagonista acquisisce una maggiore completezza di sé oppure non riesce a liberarsi della sua negatività alla fine della storia. Secondo Vincenzo Cerami <<la struttura narrativa profonda di gran parte delle storie inventate vede contrapposte due persone che si contendono un bene prezioso: il superamento di una frustrazione.>> Lo spettatore vuole sapere se le azioni che compie il suo eroe nel corso del film lo porteranno alla felicità o alla disperazione, all’insuccesso o alla piena realizzazione. E’ quello che potrebbe capitare a chiunque di noi. Cresceremo o resteremo ancorati alle nostre pessime abitudini? L’identità dell’eroe si evolverà oppure tornerà indietro? E’ questa la domanda forte che si pone uno spettatore cinematografico che si immedesima nel protagonista, perché dalla visione in sala trarrà una carica emozionale di altissimo livello e forse anche un insegnamento utile per la sua vita pratica.
Gli esperti di morfologie narrative ci insegnano che una favola cinematografica investe in forma simbolica diversi aspetti della vita. Si occupa delle norme di convivenza sociale e politica, dei valori culturali e delle credenze che governano le relazioni. Parla delle pressioni interiori che la crescita comporta e della vita psicologica che può giungere a maturazione oppure auto-distruggersi. Indica i vantaggi etici di un determinato comportamento, illustrando quanto appare giusto all’interno del mondo narrativo rappresentato oppure mostrando quanto sembra sbagliato e per quale motivo non si è prodotto alcun cambiamento morale.
Il punto focale di una storia è il finale, che coincide con una presa di coscienza dell’eroe. La conclusione del film può essere buona o cattiva, condurre verso la positività o la negatività. Nel primo caso avremo un percorso di salvazione; nel secondo di dannazione. Salvarsi significa avvertire la propria condizione come disperante e quindi fare in modo di mutarla. Dannazione vuol dire restare schiacciati dai conflitti e dal proprio dolore interiore.
Ottenere
la redenzione del protagonista
Una storia di redenzione convince lo
spettatore che, come l’eroe, può avere tanti difetti, può sentirsi emarginato e
abbandonato, essere manchevole, ma nel corso della vita otterrà aiuto quando ne
avrà bisogno e se lotterà sarà in grado di stringere relazioni compensatrici
col mondo che lo circonda. Il passaggio dalla schiavitù alla libertà non è
indolore. La paura, la sofferenza psichica e fisica, sono vissuti dal
protagonista come ingredienti di trasformazione positiva. Liberarsi dai vincoli
del passato significa giungere ad una vita più soddisfacente.
L’eroe
si redime e matura
In partenza il protagonista può essere “schiavo”
di una istituzione, come nei film carcerari, oppure di una sudditanza
psicologica. Gli eroi di La promesse, Lo spaccone, Lord Jim,
Drugstore cowboy, Schegge di paura, Schindler’s list, Gente
comune passano dal male al bene rinnegando un’identità malata e con pesanti
limiti, facendo i conti con il passato, superando una tara o una figura
oppressiva.
Thriller come Il passato è una terra
straniera, Corda tesa, Il silenzio degli innocenti, Betrayed,
Point break spingono l’eroe a confrontarsi con la propria parte oscura.
Le commedie sentimentali come Susanna,
Vacanze romane, Lo sport preferito dall’uomo liberano il
protagonista da un coniuge sbagliato, dall’etichetta, dall’inettitudine.
I personaggi di Notte prima degli
esami, Stand by me, Riscky Business, American Pie, Le
nozze di Muriel, Big, I mastini del Dallas, Nuovo cinema
paradiso maturano e diventano adulti in moderne storie di crescita.
In Harold e Maude, Tender
Mercies, Luci d’inverno, Il matrimonio del mio migliore amico
i protagonisti modificano la loro visione ingenua e sfiduciata in una filosofia
di vita saggia ed ottimistica.
Anche la capacità di realizzare i propri
sogni (Fitzcarraldo, Momenti di gloria, La ricerca della
felicità) viene messa alla prova dall’esistenza.
Il messaggio di questi film è che
chiunque può uscire da uno stato di sottomissione ed è in grado di sviluppare
una personalità indipendente. La liberazione da una difficoltà e da una
qualsiasi costrizione (fisica, morale o psicologica) è un’esperienza archetipica
ed universale. La storia vede sempre l’eroe abbandonare una vecchia personalità
per abbracciarne una nuova.
In Qualcosa è cambiato
uno scrittore misantropo umilia gli altri a causa del suo pessimo carattere.
Attraverso l’amicizia e l’amore, l’uomo muta la propria visione del mondo e si
distacca dalla sua patologia. Alla fine si sente come rinato all’esistenza. Il
significato profondo di questa storia è che dobbiamo rinunciare agli
atteggiamenti infantili ed assumerne altri, più maturi, se vogliamo stabilire
un rapporto intimo con una persona. Ciò che prima il protagonista avvertiva
come ripugnante, alla fine della storia lo percepisce in modo completamente
diverso.
L’eroe inizia la sua ascesa partendo dal basso
Film come Mission, Harry ti presento Sally, Seduzione pericolosa, Il laureato o Carrie – lo sguardo di Satana presentano una prima
svolta narrativa che produce un tentennamento che fa vacillare il protagonista.
Il traviamento perdura fino a circa metà
della storia, fino a quando cioè il protagonista ne diventa consapevole,
capisce cosa gli manca per liberarsi dalla sua schiavitù ed inizia un duro
percorso verso la realizzazione della personalità. In questi casi si dice che
la redenzione arriva presto, l’eroe recupera il proprio livello etico e gran
parte del suo cammino diventa tenere fede ad una direzione difficile da
mantenere.
In Ufficiale
e gentiluomo
Richard Gere è immaturo e infrange le regole dell’accademia, anche se desidera
diventare un marine lui non ha principi etici. Quando il sergente lo punisce,
Gere si sottopone alle flessioni che gli sono imposte e supplica il superiore
di non espellerlo dalla scuola, perché non avrebbe altro posto dove andare. Da
allora comincia a rigare dritto ed impara la lezione, dimostrando di avere
stoffa e carattere.
In Rocky
un pugile
deluso ed insoddisfatto si avvia ad una lenta china in una palestra di
periferia. Sul soffitto del ring è rappresentato il Cristo Redentore, a
designare metaforicamente il tema della storia. Ben presto il pugile comprende
di essere un perdente ma ha l’opportunità di sfidare il campione del mondo
Apollo Creed e di rivalersi. Tutta la seconda parte del racconto si concentra
sulla preparazione alla sfida e sulla grande aspettativa suscitata
dall’incontro.
In Balla
coi lupi un
ufficiale in crisi di valori recupera la stima personale e nella sperduta terra
di frontiera scopre che i bianchi civilizzatori sono loro i carnefici. Per il
resto del film gli sforzi di Costner sono concentrati nel farsi accettare dalla
comunità degli indiani e nel preservarli dalle minacce esercitate dall’esercito
americano.
L’eroe
raschia il fondo del barile prima di rialzarsi
Film come L’allievo, Profumo di donna,
Camminando sull’acqua, Quattro minuti e Il Club degli imperatori
mostrano la redenzione in un tempo successivo, quasi in extremis, ed ottengono
un effetto emotivo amplificato nella conclusione della storia. In questi casi
la caduta morale sembra irreversibile, sotto la spinta di potenti forze
oppositrici. L’eroe subisce un totale collasso, sta per scivolare in un
profondo baratro ma proprio quando sta per rischiare tutto si rialza e
raggiunge la libertà in un colpo solo.
In Una vita difficile un
giornalista di sinistra, Alberto Sordi, lavora in una piccola redazione e si
batte contro i nuovi ricchi, ma su pressione della moglie, si adatta a fare il
lacchè di un imprenditore arrogante e subisce ogni tipo di umiliazione. Nella
festa finale, in una villa piena di gente importante, trova il coraggio di
schiaffeggiare il suo datore di lavoro scaraventandolo in piscina.
In Lezioni di piano la
protagonista è una donna con problemi di comunicazione con gli altri. Vedova
con una figlia a carico, è da molti anni muta e per convenienza sposa uno
sconosciuto. Si trasferisce col marito in un’isola sperduta in Nuova Zelanda.
Non le è concesso di suonare il piano, sua unica consolazione. Ma con l’aiuto
del socio del marito, Harvey Keitel, il suo desiderio viene esaudito. La donna
va a suonare il pianoforte nella casa di Keitel e comincia una relazione con
lui. Quando il marito scopre di essere tradito, scaccia la moglie. La donna,
disperata, lega il piede al pianoforte e si getta in fondo al mare, ma mentre
viene trascinata capisce di amare la vita e si libera del legaccio risalendo a
galla. Solo dopo il tentativo di suicidio supera le proprie inibizioni e
“rinasce” all’amore.
Dannare l’eroe per sempre
L’eroe è condannato
alla dannazione se non impara ciò che prima ignorava di sé. Alla fine del suo
percorso manca di acquisire una personalità integra ed eticamente corretta. Il
salvataggio di qualcuno già dannato non riesce. A nulla vale il tentativo del
protagonista di strapparlo al suo destino (Mean Streets, Amori
e amicizie,
American History X, Platoon, The reader). Talvolta non si può
tornare indietro da quello che si è ed il cambiamento è impossibile, come in Colors, Il cattivo tenente, La visita,
Io sono la legge e Quei bravi
ragazzi.
In questo genere di storie non si verifica nel finale una rinascita che
garantisce uno stato mentale superiore. L’eroe per i suoi ripetuti errori
provoca accadimenti che lo scaraventano al più basso livello dell’esistenza.
Anche un lungo
calvario nel tempo presente non garantisce affatto a chi ha sbagliato in
passato di riparare, come in Carlito’s
way, Le catene della colpa, Leon, Stato di
grazia.
Passare dalla schiavitù alla morte
Il percorso che va
dalla schiavitù alla morte mostra un protagonista oppresso e senza speranze fin
dall’inizio del film e che sprofonda verso esperienze negative che culminano in
una inevitabile morte. Nei gangster movie la deriva morale dell’eroe lo porta
ad un comportamento sempre più eccessivo e ad ingigantire le sue folli
aspirazioni, in un crescendo di violenza inarrestabile. La coppia di rapinatori
irridenti ed anarchici di Gangster
Story pagano
con la vita la loro trasgressione, così come il boss di Scarface è destinato ad essere schiacciato dalle
sue stesse ambizioni.
Alcuni noir come Chinatown, Il
braccio violento della legge, Terzo
grado ci
dicono che il riscatto del detective è un vana chimera in un contesto
metropolitano violento e allucinato ed il desiderio di giustizia resta sempre
frustrato.
Ci sono molti
capisaldi del cinema di genere, come Signore
e signori,
Divorzio all’italiana, Macbeth, Il
conformista,
Toro scatenato, Le relazioni pericolose, Il padrino, Il
sorpasso,
Quel che resta del giorno, Wall Street, Un bacio prima di morire, Gli spietati, in cui sotto la
pressione degli eventi gli eroi rivelano la loro vera natura e finiscono per
morire o per cadere in balia delle loro brame, illusioni e traumi.
Ne La donna che visse due volte il detective
innamorato di una donna misteriosa la vede salire in cima ad un campanile,
potrebbe salvarla ma si assume la colpa terribile di non fare nulla perché la
donna si getta nel vuoto.
In questo filone
pessimista non c’è mai speranza che la situazione migliori.
Il sacrificio estremo
Nei percorsi dalla schiavitù alla morte
c’è l’eventualità che la redenzione arrivi, ma che giunga troppo tardi, come in
Tra le nuvole, Lettera ad una sconosciuta e Angeli dalla faccia sporca. L’eroe
cade, risale ed arriva a comprendere il suo sbaglio, ma ormai tutto è già
perduto ed irrecuperabile. A nulla valgono le azioni disperate per ritrovare la
retta via. L’eroe si comporta in modo privo di etica per tutto il film e
ritrova per un attimo l’orgoglio e la dignità smarriti.
<<I personaggi narrativamente più
affascinanti sono proprio quelli che vivono in modo via via sempre più
conflittuale il proprio rapporto con l’ethos ufficiale, assumendo nei suoi
confronti una posizione profondamente critica se non apertamente polemica,
pronti a sfidarne i rappresentanti pur di rimanere fedeli alla voce della
propria coscienza. La posta in gioco in questo tipo di conflitti si rivela
spesso molto alta: quasi sempre si vince o si perde. E la sconfitta significa
la morte sociale, cioè la perdita del proprio status all’interno della
comunità, se non addirittura la morte fisica.>>[1]
In Insomnia Al Pacino è un
detective di Los Angeles coinvolto in un’inchiesta disciplinare per i suoi
metodi poco ortodossi. Inviato in Alaska per risolvere l’omicidio di una
liceale del posto, uccide accidentalmente il collega durante un inseguimento,
addossa la colpa all’assassino della ragazza, Williams, e fabbrica false prove
per scagionarsi. Ricattato dallo stesso criminale, viene divorato dai sensi di
colpa e dall’insonnia causatagli dal sole che non tramonta mai nell’estate
artica. Potrebbe scendere a patti con l’assassino, ma la coscienza non glielo
permette. Decide di togliere di mezzo il pericoloso criminale ma muore nel
confronto finale.
Ne La
grande guerra i due soldati pavidi e imbranati non svelano una informazione al nemico
pur sapendo che verranno fucilati, ma il loro eroismo è stato preceduto da
tutta una serie di viltà che li rendevano inadatti alla guerra.
Ne Il mucchio selvaggio pistoleri
mercenari privi di scrupoli rubano le armi all’esercito statunitense e le
rivendono ad un generale guerrigliero, Mapache. Questi scopre che un componente
della banda ha rubato una cassa e lo punisce trascinando il suo corpo con
l’automobile. I banditi assistono impotenti alla tortura. Per distrarsi, quella
sera fanno una visita ad un bordello. La mattina dopo, il capobanda si riveste
pensoso e si rivolge ai suoi uomini. «Andiamo.», dice loro. La tensione si
scioglie ed i pistoleri cominciano ad armarsi. Decidono così di vendicare il
loro amico. Lo scontro con duecento soldati naturalmente sarà impari ed i
banditi saranno crivellati di colpi, ma almeno l’ultima scintilla di lealtà è
traboccata dai loro animi di losers.
Il sacrificio finale
può verificarsi fuori tempo massimo anche se il protagonista ha accumulato
errori prima che la storia cominci e, poi, si è dato da fare per riparare. Una
serie di atti positivi non bastano a sollevarlo dalla colpa di aver vissuto
sempre male. La morte segna la sua espiazione, ma anche, per paradosso, una sua
vittoria.
In Gran Torino Eastwood è un vecchio
scontroso ed irascibile, un reduce di guerra che odia gli asiatici, non ha
rapporti con i figli ed ama solo la sua vecchia coupè. Il bisbetico Eastwood
finisce per affezionarsi al vicino di casa, l’asiatico Thao, superando ogni
distanza. Una gang di teppisti disapprova il molle Thao e prende di mira la sua
famiglia, arrivando a violentare la sorella di Thao. Eastwood fatica a
contenere l’ansia di vendetta di Thao, divenuto il suo nuovo amico. Capisce che
i delinquenti non si arrenderanno. Chiude Thao in cantina per impedirgli di
sfidarli e si reca dai teppisti. Si rivolge ai criminali, tutti bene armati,
provocandoli, e quando infila la mano sotto la giacca, questi sparano. In tasca
Eastwood ha solo un accendino. Gli assassini hanno ucciso un uomo inerme e sono
arrestati. Eastwood è andato incontro alla sua morte per garantire un futuro
sereno alla famiglia di Thao.
Passare dalla libertà alla schiavitù
Il percorso che va dalla libertà alla schiavitù prevede un
protagonista buono e una premessa narrativa fondata su un equilibrio che viene
improvvisamente alterato. Gli eventi rendono il protagonista schiavo delle sue
passioni ed anche quando gli viene offerta la possibilità di opporsi alla
negatività non coglie l’occasione e soccombe al suo destino. Gli eroi di Rapacità, Il
tesoro della Sierra Madre, Mephisto, Un giorno di ordinaria follia, si ritrovano a
lottare contro un improvviso declino, cadono preda della loro stessa cupidigia,
diventano malvagi e per questo vengono puniti.
In parecchi film dell’orrore (L’inquilino del terzo piano, Shining, Un lupo mannaro americano a Londra) le forze del male
sconfiggono l’eroe o producono danni irrimediabili.
Nelle storie d’amore che finiscono tragicamente, come Love story, i due amanti non riescono a coronare i
loro sogni.
Diverso il caso in cui l’eroe resti profondamente disilluso
e modifichi la sua visione della vita, come in Mrs Parker e il circolo vizioso, Fuoco fatuo, Il grande Gatsby, dal positivo al
negativo.
Il detective di Se7en,
Bersaglio di notte, Basic
istint, La conversazione e Vivere e morire a Los Angeles termina la sua corsa
schiacciato dalla sua ansia di sapere oppure ribaltando il suo carattere
positivo. In tutti questi casi la trasformazione del protagonista consiste in
una progressiva riduzione in schiavitù e l’eroe cade in una spirale da cui non
riesce ad uscire. I conflitti che attraversa lo portano al traviamento o alla
sconfitta.
In Brivido
caldo un
avvocato è messo in trappola dalla sua amante; in Burton Fink uno sceneggiatore di
Hollywood inizia a soffrire di un blocco della scrittura e di allucinazioni; in
Unfaithful. L’amore
infedele
la moglie di un professore universitario è coinvolta in una relazione
adulterina e mette a repentaglio il matrimonio; in La notte brava del soldato Jonathan un caporale nordista,
ferito ad una gamba durante la guerra di Secessione, finisce in un collegio
femminile e, illudendosi di fare il gallo nel pollaio, ispira gelosie fatali.
[1] Pinardi, De Angelis, Op. cit., p.
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